martedì 7 settembre 2010

Cattivi pagatori? Oneri e limiti dei sistemi di informazione creditizia

Ogni  volta che si richiede un prestito, un mutuo o un prodotto finanziario di altra natura i nostri dati vengono immessi in una centrale informativa con lo scopo di sapere se siamo persone tendenzialmente solventi o se abbiamo già in carico altri prestiti e come li stiamo gestendo.
Oltre a consultare la nostra "fedina penale bancaria" i dati vengono aggiornati con la nuova richiesta indipendentemente dal fatto che il nuovo ipotetico prestito venga concesso o meno, questo significa che i nostri dati possono essere manipolati e gestiti da una pluralità di persone e che il minimo errore nel trattamento di queste informazioni potrebbe causare grossi pregiudizi alla nostra persona e ai nostri interessi economici.

Vediamo innanzitutto che tipo di centrali dati gestisce queste informazioni:

Centrale rischi pubblica, direttamente gestita dalla Banca d'Italia, contiene le informazioni relative ai finanziamenti di importo superiore a 75.000 euro.

Centrale rischi pubblica gestita dalla Società Interbancaria per l'Automazione (SIA) sotto il controllo della Banca d'Italia, gestisce le informazioni sui finanziamenti tra i 30.000 e i 75.000 euro

Centrali rischi private, per i finanziamenti di importo inferiore a 30.000 euro e sottoposte a regolamentazione solo dal 2004.

Nel 2005 è stato introdotto il Codice di deontologia per i sistemi di informazione creditizia  che disciplina la materia fornendo regole per l'inserimento e la conservazione dei dati, in particolare
soffermandosi sui tempi  di conservazione e sugli obblighi di comunicazione di inserimento degli stessi. Il codice si applica ogni volta che viene richiesto un prestito personale, un fido in conto corrente, una carta di credito, un finanziamento per acquisto rateale e un mutuo. Non si applica, invece, per la cessione del quinto, questo significa che se richiedete un finanziamento con trattenuta diretta sulla busta paga non ci sono i presupposti per consultare o aggiornare la centrale rischi.

Le banche dati che alimentano il flusso informativo creditizio devono essere gestite esclusivamente nell'ottica della tutela del credito e del contenimento dei rischi. Seppure questo flusso informativo ci espone ai raggi x da parte di una pluralità di soggetti che possono consultare le nostre informazioni per monitorare i finanziamenti in corso e  valutare il nostro livello di indebitamento va anche detto che questo sistema permette di accedere a prodotti creditizi senza richiedere l'avvallo di un garante.
Ogni qualvolta si richieda un prestito, al cliente deve essere consegnato un foglio informativo dove devono essere precisati i tempi di conservazione dei propri dati in condizione di pagamento regolare e in caso di ritardo nei pagamenti.

Tempi di conservazione nei sistemi di incormazione creditizie:

Richiesta di finanziamento: 6 mesi in caso di accettazione della richiesta, 1 mese in caso di rifiuto o rinuncia
Morosità di due rate o due mesi : 12 mesi dalla regolarizzazione della morosità
Morosità di più di due rate o due mesi:  24 mesi dalla regolarizzazione
Eventi non sanati (gravi inadempimenti, morosità): 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale o dalla data dell'ultimo aggiornamento
Rapporti positivi (ovvero note di merito) 36 mesi

Crif Spa gestisce EURISC, un flusso informativo informatizzato a cui si rivolgono le varie finanziarie e istituti di credito per valutare i nuovi finanziamenti, la consultazione di tale banca dati è possibile solo attraverso il consenso informato del richiedente, indipendentemente dall'esito della consultazione gli istituti di credito decideranno autonomamente se concedere il prestito o meno.
Il Crif non gestisce l'archivio dei protestati, che è gestito direttamente dalla Camera di Commercio.

Come accedere ai propri dati contenuti nel Crif: se volete conoscere le informazioni che vi riguardano e che sono all'interno dell'Eurisc potete rivolgervi direttamente al Crif, agli istituti creditizi con cui avete concluso un prestito o alle associazioni dei consumatori. Se volete rivolgervi direttamente al Crif potete scaricare e compilare il modulo di accesso dati
e inviarlo via fax o email  o via posta firmato e corredato da una fotocopia del documento di identità. E' possibile fare la richiesta sia come singolo che come azienda.
Entro 15 giorni il Crif invierà la risposta comunicandoci i nostri dati personali in suo possesso.
Se siete stati vittime di un furto d'identità potete chiedere la cancellazione di eventuali richieste, pendenze o altri dati di cui dichiarerete la totale estraneità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

quanto anni ci vogliono x essere cancellati dalla banca dati